ARCHEOLOGIA
Raggi X per il marchingegno
che sapeva spiegare il cosmo
Una nuova tecnologia di esame permette di guardare dentro La "Macchina di Anticitera", il reperto di epoca ellenistica rinvenuto nel 1900 al largo di Cerigotto. Una macchina di precisione in grado di calcolare il movimento degli astri, eclissi e lunazioni. Un dispositivo avanti di mille anni rispetto ad ogni altro ritrovamento, e che anima il dibattito scientifico
UN MISTERO lungo duemila anni sta per ricevere un po'
di luce grazie alle tecnologie moderne. L'isola di Anticitera, o meglio
le coste, l'hanno custodito per secoli, fino al 1900. L'anno del
ritrovamento di quella che viene chiamata la "macchina di Anticitera" da
parte di un gruppo di pescatori di spugne, assieme a statue e manufatti
risalenti a epoche antiche custodite in un relitto di una nave,
affondata al largo di Cerigotto (a Anticitera), isola greda al largo di
Creta. Qualcuno la ritiene un'eredità degli studi di Archimede di
Siracusa, inventore. La macchina di Anticitera potrebbe essere un
progetto laterale del suo famoso planetario.
La macchina di Anticitera. Un
complesso innesto di 27 ingranaggi ricoperti da iscrizioni quasi
completamente decifrate, la macchina di Anticitera è datata agli anni
100-150 avanti Cristo ed è custodita al museo nazionale ad Atene, dove
c'è anche una ricostruzione funzionante.
La macchina è un
meccanismo originariamente contenuto in un involucro di legno, dalle
misure di 30x15 centimetri che per molto tempo la scienza non è riuscita
a catalogare. A metà del secolo scorso grazie ai raggi X, si iniziò a
intuirne il funzionamento: la macchina era uno strumento di altissima
precisione, studiata nel dettaglio per misurare i movimenti di sole e
luna, le eclissi, i loro rapporti di moto e addirittura le lunazioni. E
come se non bastasse, la macchina serviva probabilmente anche a definire
il calendario delle Olimpiadi.
Ma solo oggi, grazie a una
nuova tecnologia di esame radiografico basata su delle sonde a raggi x
appositamente inviate ad Atene, i ricercatori hanno potuto vedere
davvero cosa c'è nel blocco di roccia che contiene la macchina
originale. E i primi risultati vengono definiti "sbalorditivi" per il
livello di precisione assoluta con cui il dispositivo può misurare le
meccaniche celesti.
Precisione incredibile. Il mistero della macchina è tutto in questa sua precisione fuori dall'ordinario. E' infatti costruita con materiali comuni per il tempo e le misurazioni sono limitate ai pianeti visibili dalla terra senza ausilio di strumenti particolari. Ma il livello di dettaglio rimane stupefacente: è confermata la capacità del dispositivo di calcolare persino i ritardi nei movimenti lunari, per via dell'orbita ellittica, con un opportuna progettazione e un ingranaggio dedicato. Nelle iscrizioni sulla macchina ci sono i nomi di Venere e Mercurio, ma ci sono studiosi che sostengono che la macchina di Anticitera possa in realtà rivelare informazioni anche su altri pianeti. La macchina viene definita dalla scienza come tecnicamente molto più complessa di ogni altro dispositivo ipotizzabile e rinvenuto per almeno mille anni successivi alla sua datazione. E un tale livello di complessità può significare che chi l'ha costruita fosse aduso a questo tipo di lavoro: non sarebbe quindi un esemplare unico, ma qualcosa che inevitabilmente viene da una storia lunga. La stessa su cui i nuovi studi tenteranno di fare luce.
(12 maggio 2012)